Phi

Compulsivamente
apparsa con più e
più moti -laterale-
basso-laterale-alto
discendente e
ancora, ancora
su bianco
in più varianti //
scorre il gesso
le dita
impiastricciate // una phi
un’altra ϕ ϕ ϕ ϕ ϕ ϕ
compulsivamente

 

Immagine: “Phi” [olio, acrilici, gessi, acquerelli su tela]

Ombre di sabbia

Con grande piacere vi comunico che, dopo quasi 10 anni dalla prima pubblicazione, si torna sugli scaffali: il 14 novembre uscirà ufficialmente “Ombre di sabbia”, mia nuova raccolta di poesie edita da Eretica Edizioni.

Di che tratta “Ombre di sabbia”? Ecco un anticipo dalla quarta di copertina:

Visioni di quel che in un attimo è stato o sarà, le ombre di sabbia scorrono inquiete. Composti e instabili frammenti di esistenza, sono proiezioni, in positivo e negativo, che aspirano all’apertura. Che sia di spiragli, finestre o porte non importa. Utopie, timori, sogni, rabbie e speranze scivolano lungo le pagine come oscuri granelli tra le dita: “una forma tra le fiamme/il dolore dell’ombra arriva dalla macchia/chiedi a chi vorrà – non vorrò”. A te che leggerai, una sola richiesta: avanza con delicatezza.

“Ombre di sabbia” è acquistabile presso il sito di Eretica (spedizione gratuita) e su store digitali come Amazon e Mondadori.

 

 

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Un post condiviso da Ilary Tiralongo | Arte&Poesia (@ityart_)

mi scusi - ityart - indice questionante -

Mi scusi…?

Immagine: Excuseme?, ityart

Salve, scusi il disturbo ma avvertirei l’impellente urgenza di comunicare.

Forse sembrerà strano il condizionale ma, spesso, sono proprio le condizioni a stimolare le migliori espressioni. O così dicono.

A tal proposito, vorrei poter comunicare una certa urgenza o meglio, vorrei, con urgenza, poter comunicare di volere. Sì, volere.

E’ cosa nota e diffusa, per cui, eccomi qui.

In particolare, vorrei poter dire che volendo si potrebbe voler volare su liberi campi.

Vorrei poter aggiungere che il voler volare su liberi campi non causerebbe crampi e che il volo, funesto affatto, produrrebbe vorticose gioie.

A virtuosi e non.

Vorrei poter, inoltre e mio malgrado, evidenziare che chiunque vortichi verso i citati liberi campi non giungerebbe ai noti Elisi, salvo a saltar per franche vie. 

Perciò, nulla. Vorrei poter esclamare che il “voler volare” è cosa diffusa e che su “liberi campi” è cosa permessa.

Ampiamente. Vorrei.

Ahi noi. Vorrei ma non potrei. Non potendo, non dirò.

Ma, che si sappia, vorrei davvero.

Summer

Immagine: Le due estati, ityart

E se un giorno, svegliandoti, scambiassi
l’esalazione del manto per calore solare

E se un giorno, svegliandoti, notassi le gocce
di cui sei naturalmente preno alzarsi verso il cielo
lasciando la tua mano e il tuo corpo aridi e spenti

E se un giorno, quel bisogno d’acqua e gocce
riempisse d’ocra il tuo sguardo rendendolo smanioso
e stanco

E se un giorno, ancora quel giorno, nel divenire
arido, spento, smanioso e stanco notassi anche
la tua errata posizione

E se in quel giorno il tuo turbamento fosse tale
da spingerti all’emigrazione o all’annullamento

Se tutto questo accadesse, tu, cosa faresti?