Questione di scelte

Cambia tutto per non cambiare nulla… nulla muta, salvo le percezioni del non mutare.

E’ un giorno freddo e come ogni freddo giorno, pensieri e riflessioni, per quanto stimolati, faticano a palesarsi.

E’ come se, criogenizzati dal circostante gelo, non fossero in grado di balzare allo sguardo e prorompere in corali e allegri “siamo qui”. E’ come se, un’inquietante nebbiolina li avvolgesse. Come se preferissero non muoversi e restare in attesa. Che la nebbia passi? Che finga di passare?

Non passerà, è una storia eterna che vede più cani formare un centipede mordendosi code e terga.
E le terga, come i cani, sono (quasi) sempre le stesse.

Abbiamo i quadrupedi sognatori, permeati dall’illusione di fasti e gloria, in grado di ripetere meccanicamente lo stesso vuoto latrato, in modo indipendente, credendo che tale latrato sia una spinta autonomista e ribelle, foriera di grandi speranze e lustri. Non mancano i finti nuovi, propugnano il cambiamento, inneggiano alle sfide e alla tangibilità delle giovanili, stellari, proposte… hanno qualche idea interessante ma tentennano nell’espressione e nella formalizzazione delle stesse. Poi le volpi di lungo corso, dal ferreo regime e dall’integerrima storia, volpi favorite che preferiscono apparire agnelli, costrette a compromessi pur di recuperare il bellissimo trono.

E infine il lato sinistro. Il costantemente frammentato lato sinistro, che nella frammentazione mostra un’ala rossa e sicura del suo essere carminio e un’altra dai colori un po’ annacquati, tendenti al rosso, ma non troppo. Quest’ultima certamente incoerente con il luogo a cui dovrebbe appartenere, ma perfettamente in linea con le dinamiche peninsulari, ove il rossore manifesto è solo quello dell’imbarazzo.

Per quanto riguarda la piccola ala rossa, animata di buoni propositi, ebbene, la piccola ala parla con onestà di quel che bisognerebbe praticare per limare le crisi, consapevole della moltitudine di passi da compiere, parla con coraggio ma, intorno, gli scettici, per quanto simpatizzanti, sono molti e in tanti prediligono l’evitare il male peggiore indicando quello minore.

Qualcuno vorrà astenersi dal commettere errori e, per certi aspetti, se l’astensione fosse totale e conducesse ad un ribaltamento ribelle sarebbe un bel segnale. Ma, ahinoi, in cuor nostro sappiamo che non è né sarà così. Pur avendo illustri storie rivoluzionarie, di sangue bollente e fierezza oculare, la gelida nebbia blocca gli spiriti e ottenebra speranzosi scenari.

C’è forte delusione e disillusione, forse qualche piuma vermiglia in più potrebbe permettere un caloroso tramonto, capace di dar adito all’antica massima che vede cieli tersi e tempo mite in cambio di rossori serali.

Per il momento, e da lontano, solo qualche lampadina fa capolino con i suoi rossi contorni ma l’aria è fredda e la nebbia non manca. Non resta che attendere e confidare nelle piume vermiglie e nel battagliero spirito di una terra stanca.

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Foto: Simple piano, by ItyArt