Granelli

Piccole dune subacquee …
Un granello più scuro, uno
più chiaro

Quanti, in una porzione?

L’ombra scurisce ma non offusca.

La silenziosa bellezza sta, eppure muta
costantemente
in sé e nel tutto

Ora incorniciata da motivi solari,
cambia al passo dell’onda.

Un rombo,
una linea,
un arcobaleno

E ancora l’onda avanza

E ancora, l’onda si ritrae

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Si consiglia d’ascoltare il canto delle onde (qui o altrove)
Dipinto: “‘A beccaficu”, acrilico e china su cartoncino (A4)

Luce

Ciò che la notte cela
al giorno è canto
sommesso. Brivido
lento, respiro
interrotto.

Ciò che la notte cela al
giorno è lo sguardo socchiuso, il pensiero
velato, la parola taciuta, le
mani giunte.

Ciò che la notte cela al
giorno è ciò che il
Giorno promette alla
Notte: flebile bisbiglio,
Luce cheta al di là
del prorompente bagliore.

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Poesia: IX, tratta da “Righe fiumane (download gratuito silloge)
Immagine: Noi” (acrilici su tela, 50×60, non disponibile)

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Lungo la collina

Lungo la collina,
anziani intonano il ricordo
delle gocce –
un passo dopo l’altro.

Una bambina scivola sull’erba:
piccolo fiume
fende l’aria
al passo di un saltello.

Più in là, un’ombra gioca
con il rumore dell’acqua.
Simula il frusciare del verde
e intona parole nuove.

La bimba sussurra,
l’ombra risponde,
gli anziani indicano.

Il gioco del mondo si compie
in un respiro,
con un saltello.

E il fiume continua a scorrere
e il verde si fa cremisi.

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Immagine: “Le danzatrici” – ItyArt
Acrilici su carta

jazz night-acrilico su carta-ilary tiralongo

Passaggi in Jazz

Immagine: Jazz Night, acrilico su carta

L’inclemenza del tempo livella l’ansia del movimento.

Indica. L’indice indica.

A ritmo. Tum, tum, tum.

L’indice indica a ritmo.

La frenesia delle estremità, dei corpi.

Il calore cromatico, i freddi.

L’inclemenza del tempo livella l’ansia del movimento.

Un braccio alzato, una schiena prona, la chioma scossa.

musica e danza spazio off- bellarte-gramaglia-tiralongo

È il passaggio dalla stasi all’aspirazione.

Di movimento, di liberazione.

È una nota lunga. Una breve, sincopata.

L’inclemenza del tempo livella l’ansia del movimento.

La sincronia dei corpi, l’equilibrio del battito –

nel passaggio violento delle cromature, delle inspirazioni.

Sta. Nelle aspirazioni.

L’inclemenza del tempo livella l’ansia del movimento.

E il passaggio diviene ritmo, rito.

Unico battito a cui tendere.

 

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Immagini scattate in occasione dell’evento di Spazio OFF Musica e Danza (30/ 08/ 2020).

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Rosso e blu

Foto: “Fires”, acrilico su carta

 

La notte che non è notte, avanza.

Voci. Porte.

S’aprono e chiudono. Porte.

Silenzio. Chiudi le tende.

La notte che non è notte, avanza.

Urla. Porte.

S’aprono e chiudono. Porte.

E ancora.

E ancora.

E ancora.

E ancora.

E ancora.

Il cielo non ti appartiene.

E ancora.

Il baluginare delle stelle. Non vedi.

E ancora.

Gli stormi passano lontani.

Gli stormi, i tramonti, le nuvole, il respiro.

E ancora.

Serri le grate.

E ancora.

Serri il pensiero.

Muori da vivo.

E ancora.

Vivi da morto.

E ancora.

E ancora.

E ancora.

E ancora.

E ancora.

Il respiro che non è respiro, svanisce.


Notizie:

SiracusaNews
LiveUniCT

Arte che rilassa_ corso_noto

L’arte che rilassa

Motivate dall’idea di combinare le tecniche di rilassamento del training autogeno e la capacità catartica dell’espressione artistica, in collaborazione
con la Dott.ssa Martina Caruso, abbiamo ideato il corso

“L’Arte che rilassa: training autogeno e arte introspettiva”

Il corso è indicato per chiunque desideri migliorare il proprio equilibrio psico-fisico. Aiuterà, infatti, ad accrescere la comprensione di se stessi e delle proprie emozioni, a raggiungere uno stato di profondo benessere interiore e a gestire situazioni di stress, ansia e difficoltà.

E’ previsto un ciclo di sei incontri di gruppo che avrà luogo presso il Centro di Formazione per la danza contemporanea Spazio Danza (Noto, Sr).

Chiunque fosse interessato, potrà contattarci tramite:

Questione di scelte

Cambia tutto per non cambiare nulla… nulla muta, salvo le percezioni del non mutare.

E’ un giorno freddo e come ogni freddo giorno, pensieri e riflessioni, per quanto stimolati, faticano a palesarsi.

E’ come se, criogenizzati dal circostante gelo, non fossero in grado di balzare allo sguardo e prorompere in corali e allegri “siamo qui”. E’ come se, un’inquietante nebbiolina li avvolgesse. Come se preferissero non muoversi e restare in attesa. Che la nebbia passi? Che finga di passare?

Non passerà, è una storia eterna che vede più cani formare un centipede mordendosi code e terga.
E le terga, come i cani, sono (quasi) sempre le stesse.

Abbiamo i quadrupedi sognatori, permeati dall’illusione di fasti e gloria, in grado di ripetere meccanicamente lo stesso vuoto latrato, in modo indipendente, credendo che tale latrato sia una spinta autonomista e ribelle, foriera di grandi speranze e lustri. Non mancano i finti nuovi, propugnano il cambiamento, inneggiano alle sfide e alla tangibilità delle giovanili, stellari, proposte… hanno qualche idea interessante ma tentennano nell’espressione e nella formalizzazione delle stesse. Poi le volpi di lungo corso, dal ferreo regime e dall’integerrima storia, volpi favorite che preferiscono apparire agnelli, costrette a compromessi pur di recuperare il bellissimo trono.

E infine il lato sinistro. Il costantemente frammentato lato sinistro, che nella frammentazione mostra un’ala rossa e sicura del suo essere carminio e un’altra dai colori un po’ annacquati, tendenti al rosso, ma non troppo. Quest’ultima certamente incoerente con il luogo a cui dovrebbe appartenere, ma perfettamente in linea con le dinamiche peninsulari, ove il rossore manifesto è solo quello dell’imbarazzo.

Per quanto riguarda la piccola ala rossa, animata di buoni propositi, ebbene, la piccola ala parla con onestà di quel che bisognerebbe praticare per limare le crisi, consapevole della moltitudine di passi da compiere, parla con coraggio ma, intorno, gli scettici, per quanto simpatizzanti, sono molti e in tanti prediligono l’evitare il male peggiore indicando quello minore.

Qualcuno vorrà astenersi dal commettere errori e, per certi aspetti, se l’astensione fosse totale e conducesse ad un ribaltamento ribelle sarebbe un bel segnale. Ma, ahinoi, in cuor nostro sappiamo che non è né sarà così. Pur avendo illustri storie rivoluzionarie, di sangue bollente e fierezza oculare, la gelida nebbia blocca gli spiriti e ottenebra speranzosi scenari.

C’è forte delusione e disillusione, forse qualche piuma vermiglia in più potrebbe permettere un caloroso tramonto, capace di dar adito all’antica massima che vede cieli tersi e tempo mite in cambio di rossori serali.

Per il momento, e da lontano, solo qualche lampadina fa capolino con i suoi rossi contorni ma l’aria è fredda e la nebbia non manca. Non resta che attendere e confidare nelle piume vermiglie e nel battagliero spirito di una terra stanca.

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Foto: Simple piano, by ItyArt